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Impotenza: l'epidemia di cui finalmente si parla..

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LE CAUSE DELL'IMPOTENZA:

L'ETA'

Indipendentemente da altri fattori di rischio, la produzione di testosterone diminuisce con gli anni, ma non succede affatto come accade in una menopausa. Quando finiscono le mestruazioni, il livello di estrogeno cala brutalmente mentre di solito, negli uomini, il livello di testosterone rimane abbastanza elevato da preservare la funzione erettile e la libido. Se non concorrono altre cause (vedi sotto) gli uomini continuano a produrre sperma e a essere potenti fino a 80 anni e oltre.

È vero che la quantità e la forza dell'eiaculato diminuiscono, ma pochi anziani se ne preoccupano. Scontenti delle proprie prestazioni, troppi uomini ricorrono a iniezioni, creme, cerotti o compresse di testosterone, che di solito sono inutili, tanto più che, in teoria, un livello eccessivo di tale ormone potrebbe attivare un cancro alla prostata latente.

FATTORI PSICOLOGICI

Nell'80% dei casi l'impotenza nasce da ragioni fisiologiche e nel 20% da problemi psicologici. Se un sogno erotico vi procura una o più erezioni con o senza orgasmo durante la notte, ma non vi succede con la vostra (o il vostro) partner, la vostra impotenza è probabilmente psicologica.

Gli anziani che sono impotenti per ragioni fisiologiche possono avere un'erezione spontanea di prima mattina, quando la vescica è piena. Nondimeno, se tentano di mettere alla prova quest'inattesa condizione, si accorgono che svanisce altrettanto misteriosamente di com'era comparsa, senza mantenere le sue promesse.

Per dirla con Leonardo da Vinci, il pene ha una propria mente.
Spesso l'uomo dorme quando lui è sveglio e spesso l'uomo è sveglio quando lui dorme. C'è un ulteriore criterio diagnostico: se il pene non si erige o non sta eretto con una partner che trovate eccitante e, invece, quando vi masturbate sintonizzati su una vostra fantasia sessuale, riceve il messaggio, fa affluire il sangue e sta dritto, il vostro problema è tutto nella mente. Non sprecate tempo e denaro per raffinati esami vascolari e neurologici, andate da uno psicologo. Se invece, anche quando vi masturbate, il pene sta al massimo a mezz'asta e se non avete problemi emotivi, potrebbe esserci una causa fisiologica da identificare.

Tra i molti fattori psicologici ed emotivi che possono portare all'impotenza, ben pochi hanno a che fare con l'invecchiamento in sé. Possono risalire a condizionamenti infantili venuti dalla famiglia, dalla religione o dai coetanei, che hanno permeato l'attività sessuale di sensi di colpa, frustrazione e disagio.
Possono essere dovuti a stress; all'incapacità di avere rapporti e di impegnarsi nei confronti dell'altra persona; alla paura delle conseguenze, per esempio delle malattie sessualmente trasmissibili; oppure al timore che il cuore non regga lo sforzo. Oppure ancora a una relazione finita amaramente, alla morte della compagna, alla depressione, al panico davanti all'idea stessa di un'eventuale impotenza.

I motivi possono essere i più svariati ma, prima di attribuire a uno di essi la colpa di una disfunzione erettile, occorre aver escluso le cause seguenti. Sesso e farmaci spesso non vanno d'accordo e i medicinali rappresentano almeno il 25% delle cause di impotenza. Se le vostre prestazioni lasciano a desiderare, controllate tutti i farmaci che prendete siano su prescrizione medica o da banco. I beta-bloccanti e altri farmaci per l'ipertensione, ie palpitazioni e altre cardiopatìe possono comportare impotenza o un calo della libido, così come gli anti-staminici contro le allergie e lo stesso naproxene, il mio agente antin-fiammatorio non steroideo preferito, che allevia svariati dolori.

In qualche caso, antidepressivi e tranquillanti possono interferire con il normale metabolismo cerebrale e condurre all'impotenza. La fenilpro-panolamina, l'agente di alcuni inibitori dell'appetito e di medicinali per il raffreddore, decongestiona il naso e talvolta il pene. Perfino la cimetidina, usata diffusamente e con successo contro l'ulcera, può far calare il desiderio, l'eccitazione e l'orgasmo (anche femminile). Le complicazioni vascolari e neurologiche del diabete possono prevenire l'erezione esattamente come i farmaci per abbassare gli zuccheri e gli ormoni femminili e i nuovi agenti antitestosteronici usati nelle terapie del cancro alla prostata.

MALATTIE VASCOLARI

Come dicevo, la condizione "sine qua non" dell'erezione è un sufficiente afflusso di sangue al pene, e come aveva osservato quasi mille anni fa Costantino Africano, un medico ed erudito arabo: «Quando viene l'appetito, il cuore genera uno spirito che scende nelle arterie, riempie il vuoto del pene e lo rende duro ed eretto». Quello spirito è il sangue: se le arterie che alimentano il pene sono così ristrette o ostruite da ridurre il flusso di sangue, non basteranno a produrre un'erezione nemmeno gli sforzi congiunti della mente, del cervello, degli ormoni e dei nervi.

L'arteriosclerosi, cioè l'indurimento delle arterie, è la malattia vascolare che più frequentemente porta all'impotenza. Le placche che si formano nelle arterie del pene e in quelle di tutto il corpo sono il prezzo da pagare per una vita passata a mangiare troppi grassi, per una pressione non sorvegliata, per il fumo, o per un diabete non curato.

Un livello elevato di colesterolo - e in particolare un LDL, o colesterolo «cattivo», troppo alto e un HDL, o colesterolo «buono», troppo basso - sono fattori che lasciano presagire l'impotenza e, statisticamente parlando, sono probabilmente più significativi del livello di testosterone.

L'afflusso di sangue nelle arterie del pene può essere bloccato anche da lesioni. Si calcola che 600.000 americani siano stati resi impotenti da traumi ai genitali, riportati sul lavoro o nello sport.

Le arterie più vulnerabili sono quelle che attraversano a fior di pelle il perineo (la zona fra le gambe che va dalla base dello scroto fino all'ano).
Stando al dottor Irwin Goldstein, un'autorità in materia, almeno 100.000 americani sono impotenti perché hanno riportato danni alla base del pene a causa della sella o della canna della bicicletta. «In bicicletta» spiega il dottor Goldstein «tutto il peso del corpo poggia sull'arteria che alimenta il pene. A 20-25 chilometri all'ora, ciò significa che viene schiacciata sotto un peso di circa 250 chili.» In tanti anni da ciclista, non avevo mai immaginato di far correre tanti pericoli alla mia felicità coniugale. Se anche voi andate in bicicletta e avete problemi di impotenza, provate invece ad andare a cavallo.

La minor quantità di sangue che affluisce nel pene non è la sola causa vascolare dell'impotenza. A un certo punto - più tardi è, meglio è - il sangue deve pur defluire e lo fa attraverso le vene.
Tuttavia se queste lo fanno defluire troppo rapidamente, perché sono dilatate come le vene varicose delle gambe, per esempio, avviene la cosiddetta «perdita venosa» e ne consegue l'impotenza.

DISTURBI NERVOSI

L'erezione presuppone un sistema nervoso integro. I messaggi del cervello che vengono trasportati dai nervi fanno rilassare i muscoli lisci del pene e permettono che vi affluisca il sangue. Una qualsiasi lesione di questi nervi, nel midollo spinale o nella pelvi, può impedire ai segnali di arrivare a destinazione.
A volte i nervi vengono recisi durante un intervento alla prostata, anche se succede più raramente con le nuove tecniche chirurgiche, o distrutti da radiazioni in loco, soprattutto durante le terapie del cancro alla prostata e di altri tumori alla pelvi e al tratto genito-urinario.

DIABETE

Circa la metà dei diabetici soffre di disfunzione erettile. Con gli anni, un insufficiente controllo degli zuccheri porta non solo a blocchi arteriosi che interrompono il flusso del sangue nel pene, ma anche a danni ai nervi (neuropatia diabetica) che rendono l'erezione difficile o impossibile.

ALTRE CAUSE

Quasi tutte le malattie croniche possono causare impotenza, in particolare la sclerosi multipla che danneggia i nervi, l'ictus che lede aree vitali del cervello, le insufficienze renali, soprattutto se necessitano di dialisi, l'alcolismo e il tabagismo. Stando a uno studio, l'incidenza dell'impotenza è del 56% tra i fumatori rispetto al 21% tra i non fumatori.



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Fonte: Nuova Italia Medica - Giornale medico scientifico del CMEIT


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