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L'EIACULAZIONE PRECOCE

È complesso dare una definizione univoca di eiaculazione precoce poiché, contrariamente al luogo comune, questo non è tanto un problema di "durata" dell'uomo ma una difficoltà della coppia. Si deve infatti tener conto di una serie di fattori quali ad esempio le caratteristiche dell'orgasmo della partner (con una partner con un orgasmo lento o ritardato, anche un maschio normale potrebbe credersi affetto da eiaculazione precoce).

Oggi quindi per eiaculazione precoce si intende l'incapacità dell'uomo di esercitare un controllo volontario sul suo riflesso eiaculatorio, per cui, una volta eccitato sessualmente, raggiunge l'orgasmo prima della sua partner nella maggior parte dei coiti, con qualsiasi partner e qualsivoglia tipo di coito; può avvenire addirittura prima della penetrazione (ante portas) o immediatamente dopo (posi portas).

Per parlare di disturbo, inoltre, la condizione deve causare notevole disagio o difficoltà interpersonali. Per molti esperti uno degli elementi centrali dell'eiaculazione precoce sarebbe proprio l'incapacità di riconoscere il cosiddetto punto di non ritorno, ossia il momento esatto che precede l'eiaculazione e che, una volta superato, non consente più all'uomo di avere un controllo su di essa.

In pratica, quindi, oltre tale limite l'eiaculazione avviene "automaticamente". Si tratta di un disturbo piuttosto comune: secondo alcuni ne soffrirebbe dal 20 al 30% della popolazione maschile, ma secondo diversi studi recenti questi valori sono sottostimati, in parte anche per le già citate difficoltà nel dare una definizione chiara. Ai fini procreativi, l'eiaculazione precoce non è un ostacolo, a meno che non avvenga prima della penetrazione.

Tuttavia, il piacere sessuale è fortemente compromesso da questo disturbo sia nell'uomo che lo vive in prima persona sia per la sua partner. Masters e Johnson hanno descritto quattro fasi del ciclo di risposta sessuale durante il rapporto:

  - l'eccitazione, durante la quale vengono raggiunti alti livelli di tensione sessuale;
  - il "plateau", in cui tali livelli vengono mantenuti per un certo periodo;
  - l'orgasmo, in cui vi è un improvviso aumento della tensione verso una punta massima;
  - la risoluzione, in cui la tensione sessuale decresce fino a tornare alla condizione di partenza.


In questo senso gli uomini con eiaculazione precoce hanno una fase di rapido eccitamento, che procede direttamente verso l'orgasmo con una scarsa o nulla fase di plateau.
Il ciclo quindi si conclude quasi subito dopo aver avuto inizio. La stessa eiaculazione è un processo che avviene in due stadi. Nel primo si hanno contrazioni dei vasi deferenti, delle vescicole seminali e della prostata e nello stesso tempo si chiude lo sfintere della vescica, cosicché una certa quantità di liquido seminale con spermatozoi viene spinto nell'uretra prostatica.

Nel secondo stadio le contrazioni ritmiche dei muscoli genitali, spingono il liquido seminale fuori dall'uretra in zampilli. Una volta che è iniziato il primo stadio, l'eiaculazione diventa inevitabile e non può essere arrestata dalla volontà.
Questo concetto è fondamentale per la comprensione della cura dell'eiaculazione precoce, che è, il più delle volte, una terapia comportamentale. Agli uomini affetti da questa disfunzione, infatti, viene insegnato a distinguere tra gli alti livelli di tensione sessuale e l'eiaculazione imminente, interrompendo il ciclo della tensione crescente, prima che il primo stadio abbia inizio.

Esistono ancora molti uomini che si stupiscono di sentirsi dire - perché non lo ritengono possibile abituati come sono a credere che l'eiaculazione sia la conclusione improvvisa, inevitabile, automatica del rapporto sessuale - che è possibile controllarla volontariamente. Alcuni di essi cercano di rinviarla con tecniche di «distrazione» o di «desensibilizzazione», basate su esercizi mentali, tensione dei muscoli anali, fantasie spiacevoli, dolori autoinflitti, docce fredde, ginnastica, alcol, farmaci sedativi, masturbazioni con orgasmo.
Sono metodi empirici che, mortificando il piacere, possono avere qualche effetto ritardante; ma che non permettono all'uomo di controllarsi realmente, cioè di tollerare periodi prolungati di forte eccitamento e di eiaculare quando decide di farlo. Invece si può mettere sotto controllo volontario una funzione riflessa, autonoma come quella dell'eiaculazione, esattamente come fa il bambino quando acquisisce la continenza urinaria nel corso del processo di sviluppo neuropsichico.
Così come il bambino, controllando il suo riflesso a urinare, normalmente impara a non urinare più addosso, così l'uomo, controllando il suo riflesso a eiaculare, impara a dominare l'automatismo e l'inevitabilità dell'orgasmo. E non è difficile, dato che le basi funzionali della continenza eiaculatoria sono le stesse della continenza urinaria.

I metodi di controllo dell'eiaculazione consistono, in sostanza, nell'accentrare ripetutamente l'attenzione dell'uomo sulle sensazioni che precedono l'orgasmo - con la cosiddetta focalizzazione sensoriale - e sono molto efficaci nel promuovere rapidamente la continenza eiaculatoria.

LE CAUSE

Le cause dell'eiaculazione precoce si dividono essenzialmente in organiche e psicologiche.
CAUSE PSICOLOGICA
Sono le forme prevalenti, interessando dal 60 all'80% dei soggetti, sebbene a questa diagnosi si debba arrivare per esclusione di tutte le possibili cause organiche.
Come già accennato in precedenza, tra le cause psicologiche responsabili di eiaculazione precoce ha trovato grande consenso la teoria secondo cui l'eiaculatore precoce non ha adeguata conoscenza della sensibilità preorgasmica e pertanto non è in grado di inibire il riflesso eiaculatorio, probabilmente per esperienze sessuali precedenti che sono state condizionanti.
CAUSE ORGANICHE
Possono essere urologiche (frenulo breve, patologie infiammatorie genitali, in particolare prostatiti e vesci-coliti) o neurologiche, riguardanti sia il sistema nervoso centrale (sclerosi multipla) sia quello periferico (tra queste ultime ricordiamo la neuropatia alcolica e diabetica).
Esistono poi forme iatrogene, secondarie all'assunzione di farmaci, come ad esempio quelli per la terapia dell'ipertensione arteriosa o quelli neurotrofici (levo-dopa, bromocriptina). Infine bisogna anche ricordare l'effetto delle droghe (cocaina, anfetamine).

COME SI FA LA DIAGNOSI

II colloquio e la visita con il medico già saranno indicativi e orientanti, sia per i test e gli esami successivi, sia per la diagnosi.
Un semplice esame del sangue sarà poi necessario per valutare lo stato di salute generale ed evidenziare eventuali condizioni di rischio che possono spiegare il disturbo attuale.

Esistono poi esami più specifici che il medico potrà richiedere, come il Viricare test o test di fallovibrazione, in cui vengono somministrati, attraverso una microiniezione nel pene, farmaci vasodilatatori capaci di indurre l'erezione, dopodiché il pene viene appoggiato su una piccola piattaforma vibrante che registra il numero di vibrazioni necessarie per indurre l'eiaculazione.
Se l'eiaculazione avviene in pochissimi minuti, probabilmente la causa è di tipo organico. Questo test consente anche di valutare l'eventuale presenza di infezioni delle vie seminali in atto sottoponendo a spermiocoltura una parte del liquido seminale prelevata.

Potrà anche essere necessaria una valutazione neuro-andrologica che consiste nell'esecuzione di due esami quali lo studio dei potenziali evocati sacrali (RE.S.) e dei potenziali evocati corticali (RE.C.). In entrambi i test vengono applicati alcuni elettrodi che inviano (in modo assolutamente indolore) o ricevono impulsi elettrici.
Attraverso una leggera stimolazione elettrica si va a valutare la conduzione dell'impulso nervoso e la velocità dello stesso. In questo modo è così possibile verificare l'eventuale presenza di ipereccitabilità a livello del pene o di una patologia a carico del sistema nervoso periferico.

Un ultimo esame che è possibile eseguire è il test di desensibilizzazione. Si esegue a casa propria e prevede l'utilizzo di una crema che riduce la sensibilità da spalmare sul glande e sul pene, circa 30 minuti prima di avere un rapporto.
Se durante il rapporto si verifica ugualmente un'eiaculazione precoce è molto probabile che la causa del problema sia esclusivamente di natura psicologica e non causata da una eccessiva sensibilità del pene. Se al contrario l'eiaculazione avviene in tempi nettamente maggiori rispetto al solito è molto probabile che la causa sia dovuta ad una ipereccitabilità del pene spesso secondaria alla presenza di prepuzio esuberante (la cute) che copre il glande stesso.

La controindicazione di questa metodica è il possibile trasferimento della crema alla parete vaginale, con conseguente desensibilizzazione della stessa: un inconveniente a cui si può ovviare rispettando con scrupolosità i consigli d'uso del farmaco oppure utilizzando in contemporanea un preservativo.



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Fonte: Nuova Italia Medica - Giornale medico scientifico del CMEIT


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